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In seguito alla presenza di una carie profonda in prossimità o a contatto con la polpa dentale, quest'ultima può andare incontro ad infiammazione causata dalla contaminazione batterica che provoca un'infezione: si presenta quindi un quadro clinico frequentemente caratterizzato da dolore pulsante, intenso e continuo. La terapia d'elezione diventa quindi la "TERAPIA CANALARE" anche comunemente chiamata "DEVITALIZZAZIONE".
Diversi casi clinici possono portare a dover trattare endodonticamente un elemento, per esempio se la polpa dentaria va in necrosi in maniera anche silente si può arrivare al dolore dovuto da un ASCESSO DENTALE in un secondo tempo.
Anche un'origine traumatica può essere causa dell'insorgenza di problemi al nervo.
La polpa dentaria presente nel dente, indicata anche come nervo del dente, è un tessuto connettivo altamente vascolarizzato con arterie, vene, terminazioni nervose e cellule connettivali.
Quando l'infiammazione si propaga oltre l'apice della radice (in maniera più o meno rapida a seconda che il decorso sia acuto o cronico) si possono generare lesioni a carico dell'osso alveolare circostante: queste REAZIONI PERIAPICALI sono la base per la comparsa di GRANULOMI e ASCESSI DENTALI, visibili radiograficamente in stadi avanzati come un'area di rarefazione ossea. In questi casi l'orientamento alla TERAPIA CANALARE è la prima scelta obbligata per scongiurare l'estrazione dell'elemento dentario interessato dal problema.
La polpa dentale viene rimossa completamente fino all'apice delle radici e lo spazio rimasto (canali e camera pulpare) viene disinfettato e preparato per essere riempito e sigillato per garantire una chiusura perfetta.
Il trattamento viene eseguito in anestesia locale in modo da non far sentire nessun dolore al paziente.
Un leggero fastidio si può presentare nei giorni successivi e in genere si controlla senza problemi con analgesici.
Ritrattamento Endodontico
Occasionalmente, un dente precedentemente sottoposto a DEVITALIZZAZIONE può non guarire oppure continuare a dolere nonostante la terapia e questo anche alcuni mesi o anni dopo. In caso di TERAPIE CANALARI non corrette, poi, questo rischio aumenta esponenzialmente. Quando accade, il dente spesso può essere salvato con un secondo trattamento endodontico: il RITRATTAMENTO ENDODONTICO.
Alcune possibili cause sono:
Incompleta detersione e otturazione dei canali: questi devono essere perfettamente detersi e otturati. La morfologia del canale o situazioni anatomiche sfavorevoli fanno si che a volte non siano facilmente individuabili; altri sono otturati in maniera approssimativa.
Trauma radicolare: un nuovo trauma può essere la causa di fratture della radice e una nuova infezione può svilupparsi all’apice.
Nuova carie: se il materiale da otturazione è esposto a batteri e saliva in seguito all’infiltrazione di una nuova carie si possono reinfettare i canali.
Il successo di un trattamento endodontico (devitalizzazione) ben eseguito è in genere molto elevato. In casi di ritrattamento si possono avere percentuali inferiori, dovendo spesso intervenire in siti precedentemente trattati in maniera inadeguata. In ultimo si può intervenire chirurgicamente se necessario, con apicectomia ed otturazione retrograda.
Molte volte un trattamento (o ritrattamento) endodontico è l'unica alternativa all'estrazione. Se un dente viene estratto è poi necessario valutare bene la migrazione degli elementi adiacenti, che può portare ad interferenze occlusali e masticatorie con danneggiamento della zona interessata.